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I figli sanno più di quello che possiamo immaginare



Quando meno te l'aspetti, una normale cena settimanale può aprire un mondo che forse è ora di conoscere. Durante un dibattito tra moglie e marito in merito all'inizio di una dieta e la scelta dei cibi da mangiare, si sente in sottofondo la vocina della figlia di 12 anni che spiega ai genitori la differenza tra la pasta classica e quella integrale, sostenendo che, per quella integrale, si utilizza la stessa semola della pasta classica con l'aggiunta della crusca che è stata tolta dalla prima, motivo per cui ha più fibre, ma non fa dimagrire come spesso si crede. Per dimagrire bisogna mangiare equilibrato, anche i carboidrati, perché sono la nostra fonte principale di energia, vanno solo assunti nella giusta proporzione; non esistono gli alimenti brucia grassi, sono solo trovate commerciali per far spendere più soldi alle persone che cercano il dimagrimento facile. Perché una dieta funzioni bisogna essere costanti, non cercare il risultato immediato per evitare lo stress e il rilascio di cortisolo, fare movimento, dormire bene e bere tanta acqua, evitando le bevande con lo zucchero. Se volete vi consiglio qualche ricetta per una colazione equilibrata.

Man mano che quella vocina parlava, l'espressione del padre, e della madre, era altrettanto chiara: contrazione del muscolo frontale, avvicinamento delle sopracciglia e sopracciglio leggermente alzato. È lo sguardo di un padre perplesso, da perplexus "confuso", davanti alle parole di una figlia di 12 anni.

"E tu cosa ne sai?"


Che vuol dire cosa ne so?"

"E da quando conosci tutte queste cose?"

"Da quando ho TikTok e seguo dei nutrizionisti"

"Nutrizionisti su TikTok?"

"Sì papà, non è come pensate tu e la mamma, io sto anche imparando tante cose".

Ogni volta che mi raccontano episodi di questo tipo sorrido, perché io che sono a contatto diretto con loro e che vivo il loro mondo, so perfettamente dove possono arrivare i ragazzi se vengono lasciati liberi di esprimersi, pensare e fare. Bisogna solo dargli gli strumenti necessari per sfruttare al meglio le loro potenzialità, senza castrarli in base a ciò che crediamo di sapere di loro. Ho rivissuto la stessa scena quando alcuni genitori hanno realizzato che i figli, attraverso la rete, fossero già debitamente formati sul mondo LGBT o su tanti aspetti riguardanti la sessualità. Pensarli ancora troppo piccoli e quindi non idonei per affrontare determinati argomenti li porta a cercare informazioni e imparare nelle piattaforme social, soprattutto su TikTok, con il rischio che non sappiano filtrare e distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. Purtroppo si vive ancora nell'errata convinzione che parlare di determinati argomenti significhi istigarli. Pensiero critico, autonomo e capacità di discernimento si imparano con un allenamento quotidiano. Il problema è che anche tanti adulti cadono nelle trappole del web e credono a tante informazioni fuorvianti.

"E tu cosa ne sai?" significa partire dal presupposto di base che sono piccoli e quindi non possono, e non devono, conoscere. Quei piccoli però, hanno in mano la finestra del mondo, uno strumento che in tempo reale li fa accedere a tutto ciò che è possibile immaginare, e anche a ciò che non è possibile immaginare. E loro stanno lì, tante ore, a volte troppe, delle loro giornate affacciati a quella finestra, sprovvisti di quegli strumenti necessari per guardare quel mondo perché si pensa sempre che siano troppo piccoli e troppo ingenui. Nel mentre che noi adulti pensiamo questo, loro continuano a guardare da quella finestra digital sul mondo reale, con il genitore affianco che non si rende conto che anche se sono lì, vicini, non sono lì, sono altrove e continuano a nutrirsi delle informazioni che trovano nelle piattaforme online, nel bene e nel male.

Non possiamo impedire questo processo, possiamo viverlo con loro, abbattere un po' i nostri muri interni, le nostre convinzioni, capire che sono estremamente sollecitati da un punto di vista cognitivo fin dall'infanzia. In rete è possibile trovare istantaneamente qualsiasi tipo di risposta, è ora di affacciarsi a quella finestra con loro e guardare quel mondo con i loro occhi, capire la loro prospettiva e insegnargli qualche trucchetto su come selezionare i contenuti spiegandogli che non è tutto oro quello che luccica. In rete c'è anche tanto di buono e sta a tutti noi adulti indirizzarli verso quei contenuti. È possibile per esempio imparare l'inglese, ci sono tantissimi professori che lo fanno anche in modo divertente. Ma c'è anche fisica, chimica, dizione, grammatica italiana, matematica, spiegata in alcuni casi dagli stessi ragazzi, che aiutano gli altri in modo semplice e diretto, insieme a tantissime curiosità, senza ovviamente mai dimenticare l'altra faccia della medaglia, quella dalla quale dobbiamo tutelare bambini e adolescenti, quella dei contenuti fuorvianti che non devono mai e poi mai essere imitati. Dobbiamo insegnargli a segnalare quei contenuti perché questo gesto equivale a buttare l'immondizia nel mondo non digitale. Se non elimino gli scarti, saranno loro a riempire i nostri spazi, e lo stesso vale nel web; se non li eliminiamo, l'algoritmo ce li riproporrà e noi ci abituiamo a navigare anche in mezzo alla spazzatura rischiando di intossicarci.

Non dobbiamo sottovalutarli, dobbiamo ascoltarli, dargli spazio e capire che la loro crescita non fa poi così paura. Solo così è possibile capire chi sono, in cosa si identificano, in cosa credono, non cosa pensiamo noi di loro. Stimolarli nei loro processi di pensiero e nel confronto è un allenamento per renderli meno condizionabili e quindi per tutelarli.

Abbassiamo i pregiudizi sulle piattaforme online, non possiamo impedire che entrino in contatto con i contenuti del web, oggi è tutto interconnesso. Diamo loro gli strumenti per filtrare e per farsi le domande giuste, spiegando anche i meccanismi più subdoli della rete. Affacciamoci alla finestra insieme a loro per evitare di meravigliarci solo quando scopriamo che sono a conoscenza di cose che non pensavamo potessero sapere.

Il futuro non è la tecnologia, il futuro sono loro, e noi dobbiamo essere la loro guida. Una guida deve conoscere per poter dare la direzione. Prima di dare la colpa alla tecnologia, prepariamoci, non per una guerra, ma per una vita in cui dobbiamo sfruttare i mezzi che abbiamo a disposizione a nostro favore.

di Maura Manca

https://www.italian.tech/blog/psichedigitale/2021/05/25/news/i_figli_sanno_piu_di_quello_che_possiamo_immaginare-302758633/?fbclid=IwAR0QI3cwy945Y16k9ga0VFgk7e3Q-LUoSfF4KoRR7WiLgvFs3m0baH4lN80

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