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Il Bullismo - Il Cyberbullismo

Aggiornamento: 2 mag 2021

Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni.

DAN OLWEUS



Il bullismo è un oppressione psicologica o fisica ripetuta e continuata nel tempo perpetuata intenzionalmente da una persona, o da più persone, nei confronti di un altra al fine di prevaricare e di arrecare danno. Il bullismo avviene, nella maggior parte dei casi, in presenza di qualcuno che osserva le azioni di violenza fisica o psicologica.

Come si caratterizza?

-E’ intenzionale: si concretizza in atti aggressivi finalizzati a danneggiare intenzionalmente. Il bullismo non può essere inteso come un comportamento dovuto all’irruenza e all’impulsività dell’allievo.

-È ripetitivo: il bullismo è un comportamento duraturo nel tempo, non si esaurisce in un singolo atto di violenza comparso durante uno stato di rabbia o di conflitto. E’ organizzato: bullismo è un comportamento attivamente pianificato da chi lo compie. Il bullo progetta la sua azione in modo da massimizzare il danno nella vittima e minimizzare il rischio di punizione dell’adulto

-E’ un fatto di relazione: il bullismo nasce in una relazione in cui i ruoli appaiono rigidi e immodificabili. Il bullo è sempre bullo e la vittima sempre vittima: i ruoli non si riescono a ribaltare.

-E’ causa di Insicurezza: il bullismo porta ad uno paura non solo nella vittima e la percezione del contesto scolastico come luogo non sicuro e garante della protezione personale.


Nel bullismo sono coinvolti: il bullo, gli aiutanti del bullo, la vittima o le vittime, gli spettatori che assistono alle vicende di violenza.

Il bullismo avviene sempre in presenza degli altri compagni che possono assumere comportamenti diversi: ignorare, opporsi, ridere o sostenere le violenze .


Quali forme ha il bullismo?

-Diretto: fisiche o verbali ad esempio picchiare, spingere, appropriarsi di oggetti, rovinare oggetti, offendere, insultare, deridere

-Indiretto – manipolativo: manipolare attivamente i rapporti di amicizia, condannare la vittima ad uno stato di isolamento, calunniare, escludere la vittima dal gruppo.

Con il termine cyberbullismo o bullismo online si indicano quegli atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l’e-mail, le chat, i blog, i telefoni cellulari, i siti web o qualsiasi altra forma di comunicazione riconducibile al web che è arrivato a rappresentare circa un terzo del bullismo totale. Anche se si presenta in una forma diversa, anche quello su internet è bullismo: far circolare delle foto spiacevoli o inviare e-mail contenente materiale offensivo può far molto più male di un pugno o un calcio.


Confronto tra cyberbullismo e bullismo


Il primo a parlare di cyberbullismo è stato l’educatore canadese Bill Besley; si tratta di una forma di bullismo molto più pericolosa poiché per i primi tempi riesce a rimanere più nascosta.

La vittima ha di solito la tendenza a chiudersi e non parlare dell’accaduto per vergogna: nel cyber bullismo questa tipica reazione ha conseguenze ancora più serie laddove nessun educatore o adulto può notare una nascente situazione pericolosa.

In un’intervista di Save the Children emerge che il 69% dei giovani intervistati teme le forme di bullismo più di ogni altro abuso.

Rispetto al bullismo tradizionale nella vita reale, l’uso dei mezzi elettronici conferisce al cyberbullismo alcune caratteristiche proprie:

• Anonimato del “bullo” : in realtà, questo anonimato è illusorio: ogni comunicazione elettronica lascia delle tracce. Però per la vittima è difficile risalire da sola al molestatore, ed ancora più diffcile potrebbe essere reperirlo.

• Indebolimento delle remore morali : la caratteristica precedente, abbinata con la possibilità di essere “un’altra persona” online, possono indebolire le remore morali: spesso la gente fa e dice online cose che non farebbe o direbbe nella vita reale.

• Assenza di limiti spaziotemporali : mentre il bullismo tradizionale avviene di solito in luoghi e momenti specifici (ad esempio in contesto scolastico), il cyberbullismo investe la vittima ogni volta che si collega al mezzo elettronico utilizzato dal cyber bullo .


Tipi di cyberbullismo

Flaming : messaggi online violenti e volgari (vedi “Flame”) mirati a suscitare battaglie verbali in un forum.

“Cyber-stalking” : molestie e denigrazioni ripetute, persecutorie e minacciose mirate a incutere paura.

Molestie: spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno.

Denigrazione : “sparlare” di qualcuno per danneggiare la sua reputazione, via e-mail, messaggistica instantanea, ecc.

Sostituzione di persona: farsi passare per un’altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili.

Rivelazioni : pubblicare informazioni private e/o imbarazzanti su un’altra persona.

Inganno : ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via mezzi elettronici.

Esclusione : escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per ferirla.

Dal punto di vista psicologico, gli aspetti su cui si può lavorare sono:

• la comunicazione: promuovere attività sulla comunicazione che è alla base delle dinamiche relazionali via media aiuta tutti a prendere consapevolezza sul significato e la responsabilità che comporta l’espressione di un messaggio;

• i bisogni: alla base delle nostre azioni ci sono i bisogni. Occorrerebbe riflettere sui bisogni non colmati sia del cyber bullo che della vittima;

• l’educazione affettiva: l’educazione ai valori del rispetto, dell’identità e delle differenze, della stima e dell’autostima, delle emozioni e del loro riconoscimento.

Cosa fare se mio figlio/a è vittima? Da cosa lo riconosco?

Chiedete sempre l’aiuto di un esperto.

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